I 4 marchi di Ancillotti al MISE
Ancillotti, noto in tutto il mondo per l’insuperabile qualità delle moto da Cross, Enduro e Trial, e delle bici MTB da DownHill ed Enduro, ha fatto quaterna.
Da 3 a 4: ecco il numero di marchi Ancillotti oggi presenti nel Registro Speciale dei Marchi Storici del MISE, il Ministero dello Sviluppo Economico. Dopo i numeri 29, 126 e 128, il nuovo marchio ammesso nel registro occupa la posizione 402.
4 marchi Ancillotti nel registro del MISE
Il MISE ha creato nel 2019 un elenco in continuo aggiornamento volto a mettere in luce i marchi italiani registrati da almeno 50 anni. Si tratta del Registro Marchi Storici, all’interno del quale possiamo ora leggere per ben quattro volte il nome Ancillotti.
Grazie all’inserimento all’interno di questo importante registro, Ancillotti può utilizzare il logo MISE raffigurante lo stivale e ha la possibilità di iscriversi all’Associazione Italiana Marchi Storici, nota anche come Amsi, nata due anni dopo il Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale.
Ancillotti: un po’ di storia
La leggendaria casa motociclistica Ancillotti è nata nel 1938 grazie a Gualtiero Ancillotti, il quale aprì a San Frediano, quartiere storico di Firenze, un’officina di elaborazioni di moto e scooter, la Elaborazioni Ancillotti. La sua passione nacque però anni prima grazie al padre Gualtiero, il quale, nel 1907, aprì un’officina meccanica.
Dall’officina di Gualtiero uscirono moto elaborate che ottennero un grande successo. Tra queste, le prime che fecero intuire la genialità di Ancillotti furono le elaborazioni delle WLA Harley Davidson le quali vennero dotati di un telaio elastico in sostituzione di quello rigido; questo espediente dotò le WLA di un moderno sistema di ammortizzatori che ne resero la guida più facile, sicura e agevole.
Ben presto, insieme al figlio Alberto, Gualtiero iniziò a produrre nell’officina alcune delle parti meccaniche che avrebbe poi utilizzato nelle sue elaborazioni.
Dalle elaborazioni alla produzione di moto
Arriviamo così al 1968, anno in cui videro la luce i primi modelli di Scarab, dotati di motore Beta. Nate come elaborazioni delle Beta Cross Special, le Scarab ottennero un immediato successo che aprì nuove prospettive alla famiglia Ancillotti.
Tre anni dopo l’uscita delle prime Scarab, nel 1971, Ancillotti abbandonò San Frediano e aprì uno stabilimento industriale a Sambuca Val di Pesa. Qui, abbandonate le elaborazioni, iniziò a dedicarsi alla costruzione di moto originali.
L’anno successivo, grazie ai fratelli Polini, la fama della Ancillotti riuscì a superare non solo i confini regionali, ma anche quelli nazionali, divenendo famosa in tutto il mondo. Piero Polini portò la Ancillotti al successo ottenendo la seconda posizione alla sei giorni di Splinderuv Mlyn, in Cecoslovacchia, nella classe 50 cc.
Negli anni ’90 Ancillotti inizia una produzione di bici da DownHill e Enduro.
Dopo il 2000
Grazie alla collaborazione tra Ancillotti Motorcycles e la Fibra Racing, nel 2009 nasce la nuova Ancillotti 125 G.A. Cross, una moto da cross dotata di motore a due tempi, prodotta in solo quattro modelli. Nello stesso anno viene presentata al Salone Internazionale del Motociclismo di Milano.